Andare per funghi
Sveglia alle 5:00, caffè, ultimo check up allo zaino e partenza per Lavarone alla ricerca di Porcini, Finferli, Finferle e quant’altro la montagna decida di regalarci.
Poco dopo il lago di Lavarone arriviamo nella “nostra zona”. Proprio così, i fungaioli hanno le loro zone, aree specifiche che in funzione di coincidenze, studi e una buona dose di fortuna classificano come aree ricche e le fanno “proprie zone di caccia”.
Ci addentriamo nel bosco e la prima cosa che mi viene fatta notare è la buona usanza di mantenere il silenzio per rispetto nei confronti degli altri fungaioli e del bosco. Mi chiedo il silenzio cosa centri con il rispetto del bosco, ma la risposta non tarda ad arrivare, comprendendo che in realtà il silenzio è per ricevere il “regalo del bosco”: suoni rilassanti proveniente dal calpestio del fogliame, dal fruscio dei rami, dal ronzio degli insetti, dal cinguettio degli uccelli e di altri animali che si sentono ma non si vedono.
L’andare per funghi è una danza rituale molto bella da osservare, ci si muove lentamente, in silenzio scrutando il terreno, con il bastone si accarezza il fogliame spostando lentamente rami, foglie o altro che possa nascondere il “prezioso bottino”. Una volta trovato ci si china; con molta delicatezza una mano prende il fungo e l’altra con apposito coltellino scava la terra sottostante per evitare di strapparlo e danneggiarlo. Subito dopo si provvede alla pulizia del gambo in loco facendo cadere a terra gli scarti così da arricchire il terreno delle spore e permettere ad altri funghi di crescere in futuro.
Molte le specie di funghi che il bosco offre; per la prima volta ho visto il fungo utilizzato dai #puffi per costruire le loro case, l’Amanita Muscaria, che scopro essere una specie di fungo velenoso ma dall’aspetto veramente unico, con il suo cappello rosso costellato di puntini bianchi.
La conoscenza in questo campo mi rendo conto essere fondamentale: il rischio di imbattersi in funghi velenosi o comunque non idonei al settore culinario è alto; una giusta formazione evita spiacevoli inconvenienti, oltre che privare il bosco di specie non adatte all’uomo ma che nell’equilibrio generale del sistema hanno una loro funzionalità.
Il bravo Fungaiolo oltre che “sfoggiare” il vasto repertorio di nomi latini dei funghi sa che l’andare a funghi prevede da parte delle Regioni / Province una regolamentazione di raccolta. Conviene fare una ricerca nel web o contattare gli uffici comunali della zona per informazioni sui permessi e le pratiche da fare per non imbattersi in multe salate da parte della guardia forestale; detto questo ritengo sia un’esperienza bellissima a prescindere che si trovino funghi o meno.
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