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Fotoinserimento 3D

Molto spesso gli studi d’architettura o i geometri devono realizzare dei fotoinserimenti come documentazione da allegare alla relazione paesaggistica. Il documento prevede l’inserimento del modello 3D all’interno di foto del sito dove dovrà essere costruito il progetto.

L’approccio da parte dei committenti a volte risulta essere ostico perchè sono richiesti tempi di consegna brevi a budget ridotti. Quindi per ottenere ciò si va a lesinare sui dettagli del modello 3d, sulle caratteristiche dei materiali, sul dettaglio della vegetazione etc. Tuttavia, per quanto possa sembrare banale, un elemento che incide nel’economia generale del progetto sono le foto che devono essere utilizzate per il fotoinserimento, in quanto la classica espressione “ma tanto c’è photoshop” può richiedere molte ore di lavoro che incidono su tempi e costi.

Se il budget non permette di impiegare un fotografo è possibile, seguendo alcune regole, realizzare dei contenuti fotografici che oltre a semplificare il workflow di lavoro, possono ritornare utili qual’ora si decida di affinare il rendering per un fine più emozionale / commerciale.

Ognuno di noi oggi giorno dispone di dispositivi quali tablet e smartphone dotati di fotocamera da parecchi megapixel che per la stampa su formato A4 o A3 (quest’ultima scendendo a qualche compromesso di resa)  sono più che sufficienti per la realizzazione della documentazione richiesta, chiaramente l’uso di macchine fotografiche consumer o reflex aumenta la qualità del materiale fornito.

Definiti gli strumenti necessari vediamo come farle:

  • Evitare che ci siano elementi di disturbo davanti, Photoshop non fa miracoli o meglio i miracoli richiedono ore di lavoro che incidono sul budget. Se è presente un muro o altro che non possa essere tolto conviene fare due foto una dalla posizione che verrà utilizzata per il fotoinserimento e un’altra con la stessa linea di azione subito dopo l’ostacolo, così da semplificare eventuali ricostruzioni.
  • Rimanere il più possibile paralleli al terreno in modo da evitare distorsioni prospettiche che non sempre si possono recuperare in post produzione.
  • Scegliere l’orario migliore in funzione del modello, un controluce o a mezzogiorno non sono due situazioni facili da gestire, in fase di rendering le ombre aiutano a dare profondità al modello e renderlo più fotorealistico.
  • Inserire un punto di riferimento per allineare la camera 3D con la camera reale. Basta poco, un semplice palo posto indicativamente dove sorge uno degli angoli del progetto va bene, almeno si ha un riferimento e una dimensione certa così da facilitare la scala ed il posizionamento del modello.
  • Fare le foto necessarie, non serve un book fotografico; individuate le viste che servono bastano un paio di foto a vista.

Ho fatto questa lista sulla base della mia esperienza, chiaramente ulteriori feedback o confronti sono ben accetti.

Alessandro

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